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L’ASSOCIAZIONE FORUM CLODII presenta la 4^ edizione di:

STORIE DI DONNE, DONNE NELLA STORIA

SABATO 11 MARZO 2023 ORE 16:30

PALAZZO ALTIERI - SALA DEGLI AVI

ORIOLO ROMANO

Interventi di:

Elisabetta MORI, "Di madre in figlia: Isabella de' Medici e l'eredità di Eleonora di Toledo"

Angela DELLA CORTE, "Artemisia Gentileschi fuori dai romanzi: il potere e la libertà della pittora imprenditrice"

Silvia SARLI, "Laura Caterina, principessa Altieri"

Introduce e modera: Valeria DI GIUSEPPE DI PAOLO, Direttrice di Palazzo Altieri

Seguirà un aperitivo offerto agli ospiti dall'Associazione.

Ingresso gratuito fino a esaurimento posti

In collaborazione con la Direzione Regionale Musei Lazio

Le relatrici e sintesi degli interventi:

ELISABETTA MORI

Di madre in figlia: Isabella de’ Medici e l’eredità di Eleonora di Toledo

Nella famiglia di Cosimo I de Medici, come in tutte le famiglie principesche, ogni membro è intercambiabile. Gli storici hanno definito le loro dinamiche “un gioco di squadra”. In questo gioco, quando una pedina viene “mangiata” dalla sorte, viene immediatamente sostituita con un’altra e tutto magicamente torna come prima, come se niente fosse successo, perché nulla, nemmeno la morte può interrompere il gioco iniziato che coinvolge altre realtà, altre famiglie, altri tavoli da gioco. Nella famiglia Medici le grandi sostituzioni, quelle in serie, avvennero nel 1562. In seguito alla grande tragedia avvenuta quell’anno, Giovanni fu sostituito da Ferdinando, Garzia da Pietro, Cosimo da Francesco ed Eleonora da Isabella. Da quel momento, la duchessa di Bracciano assumerà, in seno alla famiglia, ma anche agli occhi delle diplomazie europee, le funzioni che aveva la madre.

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Elisabetta Mori, dal 1981 al 2015 ha lavorato presso l'Archivio Storico Capitolino come responsabile della sezione Archivi antichi e si è occupata del riordinamento, inventariazione e valorizzazione dei complessi documentari di antiche famiglie romane. E’ socio dell’Accademia Etrusca di Cortona e della Società Romana di Storia Patria. Nel 2002 ha tenuto lezioni di archivistica presso la Columbia University di New York come fellow dell’Italian Academy. Le sue pubblicazioni nascono principalmente dal suo lavoro di archivista. Il suo impegno maggiore in questi ultimi anni è stato la ricostruzione, attraverso l’analisi rigorosa delle fonti documentarie, delle vicende di alcuni personaggi del Rinascimento italiano che la storiografia tradizionale aveva romanzato e artefatto, come Beatrice Cenci (Beatrice Cenci. La Storia, il Mito, Roma, Viella 1999), Isabella de’ Medici (L’onore perduto di Isabella de’ Medici, Garzanti 2011) e Vittoria Accoramboni (due saggi e un libro in preparazione). Oltre al volume edito da Garzanti, ha scritto su Isabella de’ Medici numerosi saggi pubblicati anche in Germania, Stati Uniti e Canada (Università di Toronto). Ha curato la pubblicazione di alcune lettere della duchessa di Bracciano al marito Paolo Giordano Orsini nell’antologia Scrivere d’amore (Viella 2015) e sta per uscire l’edizione completa della corrispondenza Medici-Orsini nella collana “Carte scoperte” dell’Archivio Storico capitolino. Nel 2013 e nel 2017 è stata invitata al festival delle Letterature di Mantova per parlare del suo lavoro sugli archivi familiari. Nel 2017 è uscito, per i tipi di Viella, il suo ultimo libro: L’Archivio Orsini, la famiglia, la storia, l’inventario. Attualmente tiene lezioni di Archivistica presso la Scuola dell’Archivio di Stato di Roma e presso l’Archivio Centrale dello Stato.

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ANGELA DELLA CORTE

“Artemisia Gentileschi fuori dai romanzi: il potere e la libertà della pittora imprenditrice”

Il racconto della vita di Artemisia Gentileschi ha subìto nei secoli due grandi torti: il primo può definirsi "umano": quello di essere riconosciuta ma poi imprigionata, nel ruolo della prima giovane donna dell'epoca moderna a difendersi pubblicamente da una violenza. La drammatica vicenda dello stupro, anche grazie a tanta letteratura romanzata, ha finito per marchiare l'intero percorso della sua vita e diventare unica chiave di lettura del suo brillante genio creativo.

Il secondo torto è invece di natura intellettuale: Artemisia Lomi Gentileschi come "figlia di", erede predestinata di una tradizione pittorica ritenuta geneticamente trasmissibile di padre in figlia.

Orazio stesso però è stato, a legger bene la storia, il reale testimone della verità, promuovendo fin da subito la talentuosa figlia nella società romana e scegliendo lei e non un figlio maschio, per gestire e amministrare la loro celebre bottega e le opere d'arte ivi contenute.

Il talento di Artemisia, come accade spesso alla storia delle donne, è stato a lungo interpretato o in funzione della reazione alla violenza di un uomo o fatto dipendere dall'insegnamento di un uomo.

Il talento di Artemisia invece è autentico, straripa dalle opere di una vita indipendente, fatta di viaggi e commissioni nelle più importanti corti d'Europa, di amicizie intellettuali di grande spessore, di una capacità imprenditoriale notevole che le garantirà ricchezza e successo come pittora e donna. Lei così potente da poter scrivere direttamente al Vicerè di Napoli per difendere il suo ruolo di amministratrice dei beni paterni, così astuta da organizzare in maniera impeccabile la sua vita, quella della sua bottega e della sua famiglia. La chiacchierata che avrò il piacere di tenere a Palazzo Altieri l'11 marzo proverà ad essere una finestra sul talento imprenditoriale di Artemisia, abbandonando finalmente le strette caselle nelle quali si è provato a contenerla, liberandola dalle etichette romanzesche e guardandola come donna del suo tempo e anticipatrice del nostro.

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Angela Della Corte è laureata in Conservazione di Beni Culturali a Napoli e specializzata in storia dell'arte moderna a Siena, ha pubblicato alcuni saggi di interesse storico-artistico ("La chiesa di Santo Stefano a Capri" , 2011; "Guttuso 1912-2012" , 2012; "Legni devoti del Seicento napoletano" , 2014) e ha collaborato con la Soprintendenza di Napoli e Salerno e con l'Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa.

Da sempre interessata ad una narrazione più autentica della storia femminile della propria terra, si abilita come guida turistica nel 2013 e con l'associazione culturale Artemision (di cui è co-fondatrice), organizza eventi legati alla promozione dei personaggi femminili di Napoli.

SILVIA SARLI

“Laura Caterina, principessa Altieri”

Lo scopo di questo intervento è ricostruire la figura della prima principessa Altieri di Oriolo Romano: Laura Caterina Altieri. Come ultima discendente del ramo romano della famiglia Altieri si carica il suo matrimonio di grandi aspettative: l’unione con Gaspare Paluzzo Albertoni connette gli Altieri con un’altra importante famiglia romana e assicura la discendenza del casato e del nome attraverso l’acquisizione del cognome Altieri da parte del marito a fronte della ricezione di una cospicua dote. La giovane donna deve destreggiarsi nell’ambiente della corte papale dopo l’elezione al soglio pontificio del cardinale Emilio Bonaventura Altieri col nome di Clemente X, la vedremo inoltre impegnata a supportare economicamente la macchina giubilare del 1675 ad esempio attraverso l’elargizione di fondi da distribuire ai pellegrini e la fondazione del convento oriolese dedicato a Sant’Antonio da Padova.

Al tempo stesso Laura Caterina è una donna dalla bellezza eccezionale ed espressione del gusto estetico secentesco. Questo la rende musa ispiratrice, assieme ad altre belle sue contemporanee, di una collezione particolarissima di ritratti femminili voluta dal cardinale Flavio Chigi per il suo salone nella residenza di Ariccia, realizzata dal pittore Ferdinand Voet. Esposto nelle sale del palazzo oriolese vediamo nel meraviglioso ritratto della principessa Altieri, recentemente restaurato, un esempio della fortuna di questo collezionismo delle “serie di dame romane”: incontriamo così dal vivo la principessa Laura Caterina Altieri.

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Silvia Sarli è una storica dell’arte laureatasi presso l’Università degli Studi di Roma Tre nel 2014 con una tesi specialistica dal titolo “Lorenzetto scultore, dalla formazione in Toscana alla bottega di Raffaello a Roma. Analisi di alcune opere”. La studiosa è stata già presente presso il museo di Palazzo Altieri per la conferenza “Tracce della storia dei Santacroce negli stemmi del Palazzo Altieri” del 19 marzo 2016 e per quella dal titolo “Palazzo Altieri. Scrigno di stemmi e ritratti papali” del 19 luglio 2014; ha inoltre contribuito attivamente alla vita culturale oriolese con la presentazione della mostra “Sguardi d’arte sul bosco”, presso la Chiesa di Sant’Anna, svoltasi nel mese di settembre 2013 e ha partecipato alla redazione dei volumi editi da Ghaleb Editore “Oriolo Romano lungo la via Clodia” del 2017 e “Donne a Oriolo Romano tra età moderna e contemporanea” del 2012 per il quale ha curato i capitoli dedicati alla principessa “Maria Maddalena Borromeo Arese in Altieri” e alla tradizione religiosa locale legata al culto della Madonna della Stella “La donna nelle tradizioni: la vestizione della Madonna”. Dal 2015 si dedica alla promozione culturale e artistica attraverso la sua attività professionale di guida turistica abilitata.







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