Massimo Mondini. 2024. Come un’Araba Fenice, 1906-1961.
a storia del volo a Vigna di Valle, Edizioni dell’Associazione Forum Clodii.
Il 17 dicembre 1804, un pallone ad idrogeno innalzato a Parigi dal colonnello Garnerin per i festeggiamenti di Napoleone Bonaparte quale primo Imperatore dei Francesi venne a cadere, dopo ventidue ore di un tumultuoso viaggio, sulle acque del lago di Bracciano. Nessuno poteva immaginare che quello fosse il primo segno di un destino che avrebbe portato le sponde del lago a divenire la culla della nascente aviazione italiana. Già sul finire dell’Ottocento e agli albori del Novecento il territorio del lago è protagonista assoluto di un divenire aeronautico che, senza soluzione di continuità, è giunto ai giorni nostri.
Vigna di Valle, primo sito aeronautico realizzato in Italia, è divenuto la culla della nostra aviazione accogliendo il primo nucleo di uomini che seppero sviluppare una tecnologia tutta italiana e che fecero volare nel 1908 il primo dirigibile progettato, realizzato, pilotato da quei militari, ingegneri e tecnici, del 3° Reggimento del Genio, una compagine di uomini di grande valore e preparazione scientifica.
Coprotagonista per vent’anni, dal 1908 al 1928, della storia aeronautica italiana, il dirigibile dovette arrendersi all’avanzare della tecnologia che vide prevalere, per tanti e giusti motivi, l’aeroplano.
Poteva accadere che spenti i riflettori sul dirigibile anche Vigna di Valle cessasse la sua attività aeronautica. Ma come l’Araba Fenice seppe risorgere accogliendo quelle macchine che rappresenteranno per lunghi anni avvenire la massima espressione del genio costruttivo italiano, nonché le protagoniste del periodo più fulgido della storia della Regia Aeronautica: gli idrovolanti.